Il sequestro probatorio di iniziativa della Polizia Giudiziaria

Il Decreto di convalida: termini e contenuti dell'istanza di suo riesame avanti al Tribunale Collegiale. Un caso relativo ad un bene mobile registrato.

Non è insolito il caso di attività di PG che vadano ad incidere, attraverso un sequestro di iniziativa (o almeno in apparenza tale) che affligge nel corso delle indagini preliminari un bene mobile di proprietà di un terzo estraneo dal reato.

È il caso, non di scuola, in cui il vincolo di sequestro probatorio sia stato apposto su un bene mobile registrato (autovettura) di proprietà di un terzo (o comunque susseguente) acquirente di buona fede, giustificato nell'ambito del verbale di PG, dall'asserita necessità di acquisire elementi di prova pertinenti ad un reato presupposto di furto ex art. 646 c.p., appropriazione indebita ex art. 646 c.p., ovvero ricettazione ex art. 648 c.p., reati cui l'attuale proprietario a seguito di una serie di passaggi precedenti e correttamente registrati al PRA sia certamente e documentalmente estraneo.

Per prassi in questi casi, l'automezzo viene lasciato in giudiziale custodia gratuita proprietario formale, mentre vengono materialmente acquisite esclusivamente le targhe anteriore e posteriore, ed almeno una copia delle chiavi.

Sempre per deplorevole prassi, il prescritto decreto di convalida del sequestro NON viene notificato a chicchessia (né al soggetto al quale sono state sequestrate le cose, né al difensore nominato e neppure, si badi, alla PG operante), e conseguentemente spesso non si ha notizia certa se il Pubblico Ministero abbia convalidato o meno il suddetto sequestro di iniziativa.